Avetrana - Qui non è Hollywood: La recensione della serie presentata alla Festa del Cinema di Roma

18 ottobre 2024
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Uno dei casi di cronaca nera più noti del nostro Paese, l'omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, viene ripercorso nella serie originale di Disney+ dal regista e sceneggiatore Pippo Mezzapesa con uno stile asciutto e ponderato e con un cast straordinario: la nostra recensione in anteprima di Avetrana - Qui non è Hollywood.

Avetrana - Qui non è Hollywood: La recensione della serie presentata alla Festa del Cinema di Roma

La notizia dello sviluppo di una serie fiction di Disney+ che avrebbe raccontato la storia del delitto di Sarah Scazzi, la quindicenne che il 26 agosto del 2010 perse la vita nella cittadina pugliese di Avetrana, aveva fatto molto discutere due anni fa. Non c'è rispetto per la povera Sarah, non è passato abbastanza tempo, il caso è ancora controverso. Questi erano alcuni dei commenti che, allora come adesso che la serie Avetrana - Qui non è Hollywood sta per debuttare in streaming su Disney+ il prossimo 25 ottobre (AGGIORNAMENTO: la serie è stata rinviata al 30 ottobre), si leggevano in giro per il web. In realtà di tempo ne è passato, più di 14 anni, ed esiste una verità giudiziaria che ha portato alla condanna definitiva di due persone all'ergastolo (non ci sembra di fare spoiler, ma nel dubbio cercatelo su Google). E di serie crime basate su storie vere se ne fanno a bizzeffe. Non ci sembra fuori luogo, allora, che questo caso di cronaca venga ripercorso anche con una serie tv. Un caso, peraltro, che tanto ha avuto a che fare con la televisione stessa generando un reality show dell'orrore rimasto impresso nella memoria di tanti. Tutto sta nei modi e nelle prospettive adottate per raccontare una storia, per quanto tragica, crudele e ingiusta che sia. E, come capirete leggendo questa nostra recensione, Avetrana - Qui non è Hollywood, presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma, sa usare i toni giusti.

Avetrana - Qui non è Hollywood: Un film dell'orrore ricco di colpi di scena

Per chi c'era la vicenda è nota: ad Avetrana, paese di seimila anime in provincia di Taranto, il pomeriggio del 26 agosto 2010 scompare una ragazza. Si chiama Sarah Scazzi, ha 15 anni e una grande voglia di amare ed essere amata. Doveva percorrere pochi metri, da casa sua fino a quella della cugina Sabrina, per raggiungere quest'ultima e andare al mare. Ma nella villetta di via Deledda, dicono gli zii e la cugina, non è mai arrivata. L'intero paese si mobilita per cercarla. Si parla di un possibile allontanamento volontario, una fuga d'amore, addirittura di un rapimento. Per quarantadue giorni le ricerche non si fermano e Avetrana diventa una sorta di set cinematografico dove i giornalisti cercano di accaparrarsi l'ultima notizia. Ma, mentre tutti la cercano, Sarah è già andata incontro a un destino crudele. La troveranno in fondo a un pozzo: chi l’ha uccisa?

Titolo

La serie è diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, e prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia. Non a caso ha il sottotitolo Qui non è Hollywood: è questa la scritta che qualcuno impresse sul muro a fianco al cancello di casa Misseri e che ben sintetizza il circo mediatico che si mise in moto in quei giorni. Qui, nei panni di una giornalista che rappresenta i tanti professionisti del settore che si trovavano ad Avetrana in quei 40 giorni, c'è Anna Ferzetti. Un personaggio che non è certo secondario visto il ruolo giocato dalla stampa in questa storia. Ricordiamolo: è a una giornalista che Michele Misseri confessò per la prima volta i suoi timori dopo aver portato alle autorità il cellulare di Sarah, ed è in diretta tv, durante la trasmissione Chi l'ha visto?, che la mamma di Sarah Concetta Serrano (qui interpretata da Imma Villa) apprese del ritrovamento del corpo della figlia.

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Quattro protagonisti, una sola storia

La particolarità di questo racconto è che è a più voci. Si compone di 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia: Sarah, Sabrina, Michele e Cosima. I loro interpreti - rispettivamente Federica Pala, Giulia Perulli, Paolo De Vita e Vanessa Scalera - sono straordinari e somiglianti in modo impressionante ai loro corrispettivi nella vita reale. Ne colgono l'essenza nella modulazione della voce e degli accenti, nei movimenti, nelle espressioni facciali. Non sono da meno Imma Villa, Giancarlo Commare nel ruolo di Ivano Russo e Antonio Gerardi in quelli del maresciallo Persichella. Chi ha già visto il documentario Sarah. La ragazza di Avetrana (prodotto sempre da Groenlandia e basato sullo stesso libro scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, ma disponibile su Sky e NOW), ma anche chi ha semplicemente memoria di quei giorni, troverà le perfette corrispondenze tra le situazioni che andarono in scena davanti alle telecamere e le ricostruzioni fatte in questa serie.

Recensione di Avetrana - Qui non è Hollywood, un racconto asciutto ed efficace

Gli autori di Avetrana - Qui non è Hollywood fanno un lavoro d'equilibrio fenomenale. Bilanciano, cioè, la sfera pubblica delle famiglie Scazzi e Misseri, che era sotto gli occhi di tutti, e quella privata. Immaginano situazioni, ricostruiscono i possibili dialoghi tra le pareti della villetta di via Deledda e colgono l'essenza di ciascun personaggio. Pippo Mezzapesa (già regista di Ti mangio il cuore, vincitore di due Nastri d’Argento e di un David di Donatello) adatta la regia ai diversi protagonisti di questa storia: esalta con leggerezza la spensieratezza di Sarah, segue in modo frenetico l'esuberanza di Sabrina, si sofferma sui primi piani di Michele e sui suoi timori, rimane spesso immobile di fronte alla compostezza di Cosima. Il tutto mentre la vicenda viene raccontata con un'enorme attenzione ai fatti e con rispettoso riguardo per tutte le persone coinvolte. Non si indugia in facili sentimentalismi né ci si sofferma sui particolari macabri: Mezzapesa usa uno stile asciutto e quasi documentaristico che ci restituisce tutta la tragicità di questo caso senza la presunzione di voler dare risposte. E, anche sul finale, opta per la soluzione più giusta. Sta a voi scoprirla.

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Foto: Lorenzo Pesce / Disney+



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