Werner Herzog riceverà il Leone d'oro alla Carriera al Festival di Venezia 2025
All'annuncio di ieri di Cannes, che premierà Robert De Nito, la Biennale risponde immediatamente calando un asso notevolissimo.

Se dovessimo indicare - sotto minaccia ovviamente, perché la cosa è sempre spinosa - chi è oggi il più grande regista vivente, con tutta probabilità risponderemmo Werner Herzog.
Si deve essere risposto così anche Alberto Barbera e tutta la Biennale di Venezia, poiché ha appena annunciato che a questo genio del cinema verrà assegnato il Leone d'oro alla Carriera dell'82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2025).
La notizia arriva a meno di 24 ore dall'annuncio di ieri di Cannes, che assegnerà la Palma d'oro onoraria a Robert De Niro, e la risposta veneziana, per usare un gergo tennistico, è decisamente una risposta vincente.
Ecco la dichiarazione di Werner Herzog sul premio che gli verrà assegnato dal Festival di Venezia, carica come sempre di ironia e di verve polemica:
“Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un Buon Soldato del Cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro. Grazie. Tuttavia non mi sono ancora ritirato. Lavoro come sempre. Qualche settimana fa ho terminato un documentario in Africa, Ghost Elephants, e in questo momento sto girando il mio prossimo lungometraggio, Bucking Fastard, in Irlanda. Sto realizzando un film d’animazione basato sul mio romanzo The Twilight World, e interpreterò la voce di un personaggio nel prossimo film d’animazione di Bong Joon-ho. Non sono ancora finito”.
Così invece Alberto Barbera, direttore della Mostra, ha commentato la decisione di assegnare a Herzog il Leone d'oro alla Carriera:
“Cineasta fisico e camminatore instancabile, Werner Herzog percorre incessantemente il pianeta Terra inseguendo immagini mai viste, mettendo alla prova la nostra capacità di guardare, sfidandoci a cogliere ciò che sta al di là dell’apparenza del reale, sondando i limiti della rappresentazione filmica alla ricerca inesausta di una verità superiore, estatica, e di esperienze sensoriali inedite. Affermatosi come uno dei maggiori innovatori del Nuovo Cinema Tedesco, con film quali Segni di vita, Nosferatu - Il principe della notte, Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo, Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans e Grizzly Man, non ha mai smesso di saggiare i limiti del linguaggio cinematografico smentendo la tradizionale distinzione tra documentario e finzione, invitando nel contempo a un’interrogazione radicale sui temi della comunicazione, sui rapporti fra le immagini e la musica, sull’infinita bellezza della natura e la sua inevitabile corruzione. La carriera di Herzog è insieme affascinante e pericolosa, perché consiste in un coinvolgimento totale, nella messa in gioco di sé fino al limite del rischio fisico, dove la catastrofe è costantemente in agguato. Geniale narratore di storie insolite, Herzog è anche l’ultimo erede della grande tradizione del romanticismo tedesco, un umanista visionario, un perlustratore instancabile votato a un nomadismo perpetuo, alla ricerca (com’ebbe a dire) «di un luogo dignitoso e conveniente per l’uomo, un luogo che è talvolta un Paesaggio dell’Anima».”
Leggi anche Werner Herzog dirigerà Rooney e Kate Mara in un film dal titolo Bucking Fastard