Vita da Carlo 3, Carlo Verdone: "Sanremo? L'ultima cosa che vorrei fare!"

Indice
• Verdone a Sanremo: Cosa ci aspetta nella terza stagione di Vita da Carlo
• Le new entry e le guest star d'eccezione
• Verdone, il cinema e i comici del futuro

"Io non lo saprei fare, non fa per me. Non lo farei mai". Carlo Verdone è perentorio quando, durante la conferenza stampa della terza stagione della sua Vita da Carlo, si trova a spiegare che, nella vita vera che è molto diversa dalla serie dove interpreta se stesso, non farebbe mai il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo. Questo perché nel nuovo ciclo di episodi della comedy gli sceneggiatori si sono proprio divertiti a immaginare un Carlo alle prese con quella che è probabilmente l'operazione più complicata per un artista in Italia: organizzare l'evento televisivo e canoro più atteso dell'anno. Nella nuova stagione, in arrivo in esclusiva su Paramount+ a partire dal 16 novembre, Verdone è affiancato da alcune interessanti new entry, oltre che da volti storici della musica italiana. Tre di queste - Maccio Capatonda, Ema Stokholma e Giovanni Esposito - insieme al regista Valerio Vestoso hanno commentato con i giornalisti la loro esperienza svelando qualche anticipazione.

Verdone a Sanremo: Cosa ci aspetta nella terza stagione di Vita da Carlo

Carlo Verdone ha spiegato che l'idea di immaginarlo a Sanremo è venuta agli sceneggiatori durante la seconda stagione e lui l'ha accettata di buon grado, visto che è quanto di più lontano dal suo modo di essere e da ciò che farebbe. "È stata un'avventura durissima condivisa con Valerio Vestoso. Abbiamo girato realmente al teatro Ariston, è stato uno sforzo produttivo notevole. Credo che a livello di scrittura e anche a livello di riprese abbia qualche scatto in più questa terza stagione", ha osservato il protagonista che ha poi riservato parole di stima per i suoi compagni di set. "Per me è stata uan scoperta lavorare con Ema, persona deliziosa dal punto di vista umano. Una dinamite. Maccio con il suo tocco surreale ha dato il suo contributo diverso da quello che giro di solito. Il merito è di tutti", ha aggiunto.

L'esperienza più vicina a Sanremo che ha avuto Verdone, ha spiegato lui stesso, è stata quella come giurato nella cosiddetta "giuria di qualità". "Ho fatto parte di tre giurie ma è stato faticosissimo perché non credevo ci fossero tante battaglie tra noi giurati. E soprattutto ha vinto sempre quello che noi speravamo non vincesse, quindi questa giuria di qualità non tornava tanto. Una volta mi hanno proposto di affiancare il conduttore di sanremo ma io ho ringraziato e declinato", ha raccontato l'attore. "Sanremo lo farei ingessato. Non ho quei trucchi del mestiere che hanno Carlo Conti, Amadeus o Bonolis. Fare il conduttore mi verrebbe finto, un manichino", ha decretato Verdone.

Le new entry e le guest star d'eccezione

Valerio Vestoso ha ricordato le moltissime guest star che vedremo in questa nuova stagione e che hanno permesso di rendere ancora più prestigiosi questi nuovi episodi. Tra questi, solo per citarne alcuni, ci sono Gianni Morandi, Gianna Nannini, Nino D'Angelo e Zucchero. C'è poi Giovanni Esposito che interpreta un agente tuttofare, "il Lucio Presta della situazione". "Io non conoscevo Carlo e per me era un mito incredibile, per me recitare con lui era come stare a Disneyland", ha sottolineato l'attore napoletano.

Ema Stokholma ha ricordato l'esperienza sul set come molto positiva. "Mi è sembrato tutto così naturale. Io non ero abituata a questa cosa, ne ho parlato a lungo con la psicologa perché ho fatto tante cose per la prima volta nella mia vita come condurre Sanremo, festeggiare Natale. Sono andata a riprendere dei periodi della mia vita in cui ero un po' più irresponsabile, io ero così", ha detto la conduttrice radiofonica.

Maccio Capatonda si è detto consapevole che questa serie ha contribuito a renderlo "uno psicopatico", ha scherzato. "Io ho accettato perché Carlo per me è sempre stato un mito. Quando ho ricevuto la chiamata sono rimasto senza fiato. Ho scoperto di essere una versione psicologicamente deviata di me stesso. ho fatto un viaggio nella malattia mentale. Ho cercato di essere il disturbatore peggiore possibile", ha detto il comico.

Verdone, il cinema e i comici del futuro

In Vita da Carlo, a un certo punto, Carlo decide di lasciare il cinema per dedicarsi al teatro. Nella vita, invece, Verdone non ci pensa proprio. Dopo aver girato la quarta stagione di Vita da Carlo, prevista da contratto, farà quindi finalmente un nuovo film. "Non mi è mai balenata l'idea di lasciare il cinema. È stato un periodo lungo ed era dovuto anche al momento particolare del Covid in cui le persone disertavano. L'importante è avere sempre l'entusiasmo perché senza non si può fare bene", ha detto la star di Un sacco bello.

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L'attore e regista, infine, si è lasciato andare dicendo la sua sulle commedie di oggi con cui, a detta sua, non si riesce più a far ridere. "È dovuto al politicamente corretto insieme a un clima più cinico del pubblico, meno disposto alla risata, al buonumore. Viviamo in una società piena di problemi, non molto felice e quindi è più complicato", ha osservato Verdone. La soluzione? Una nuova generazione di attori in cui Verdone ripone molta fiducia. "Noi gli attori buoni ce li abbiamo. Facendo i provini della quarta stagione ci siamo resi conto che ci sono dei ventenni che sono straordinari, tutti bravi. non ce n'era uno sbagliato, tutti fantastici. Questo mi fa sperare bene per il futuro. se avranno una possibilità in futuro avranno un bel futuro. Non è vero però che i nomi grossi portano al cinema, ci vuole il film giusto", ha concluso.