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30 Notti con il mio Ex: Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti in una commedia sulle seconde possibilità

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Si intitola 30 Notti con il mio Ex il nuovo film di Guido Chiesa, una commedia che racconta una storia d'amore mescolando commozione e leggerezza. Lo fa dirigendo Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti, che sullo schermo formano una coppia bellissima. Il film è al cinema da oggi, 17 aprile, distribuito da PiperFilm.

30 Notti con il mio Ex:  Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti in una commedia sulle seconde possibilità

30 Notti con il mio Ex, nelle sale da giovedì 17 aprile con con PiperFilm, è un film-matrioska, perché ogni tema che tratta ne introduce un altro, che a sua volta approfondisce un dettaglio, un'emozione, una situazione, spingendosi in una direzione inattesa. La nuova regia di Guido Chiesa, che ha chiamato a duettare Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti, parla di amore, matrimonio, accettazione dell'altro, empatia, disagio mentale, rapporto fra genitori e figli, ansia, paura, sincerità, regole e ricostruzione. Lo fa mescolando alla commozione la risata e la leggerezza, e affiancando ai protagonisti diversi personaggi secondari che lasciano ciascuno la propria impronta, anche se hanno a disposizione poche scene. Insieme ai personaggi principali restituiscono uno spaccato veritiero e profondo della nostra contemporaneità e sollevano una pluralità di interrogativi, a cominciare dalla domanda: È possibile dopo una separazione ricostruire un dialogo con il proprio ex?

30 notti con il mio ex: la trama e il trailer

Bruno ha 50 anni, una figlia ed è incredibilmente ansioso e maniaco del controllo. Un giorno la psichiatra di sua moglie Terry, che è appena uscita da un lungo percorso di recupero emotivo, gli comunica che, prima di andare a vivere da sola, Terry dovrebbe trascorrere un mese a casa di Bruno. Inizialmente l'uomo non ne vuole saperne ma poi accetta, rendendosi conto che l'esuberanza e la schiettezza dell'ex moglie gettano sì scompiglio nella sua vita ordinata, ma nello stesso tempo riescono ad animarla. Il nuovo ménage porta l'uomo a lasciarsi andare, a ripensare al passato e, in qualche modo, anche a cercare di cambiare.

Uno dei grandi meriti di 30 Notti con il mio Ex è la maniera in cui affronta un argomento delicato come il disagio mentale, che il cinema tende spesso a raccontare con toni drammatici, enfatizzando la diversità e lo status di underdog delle persone che Micaela Ramazzotti chiama affettuosamente "i mattarelli". Guido Chiesa fa invece una scelta di rottura, rendendo il personaggio di Terry una specie di Marilyn Monroe svampita e solare, un ciclone che travolge la vita ordinata di Bruno, rompe la gabbia delle sue regole e si mette in ascolto. Terry, che sente le voci e cerca di trovare una normalità nel caos, è un tripudio di energia, intuito e disarmante sincerità, e se il film non perde mai la leggerezza è perché nella scrittura si coglie un anelito alla gioia di vivere, alla spontaneità e all'accettazione di ciò che è imperfetto o semplicemente diverso da noi e perciò spaventoso. Terry, che nel nome rimanda a un terremoto, pratica il kintsugi, l'arte giapponese in cui i frammenti di un oggetto di ceramica rotto vengono ricomposti con un metallo prezioso, che evidenzia le fratture, le impreziosisce e aggiunge valore all'oggetto stesso. Questa tecnica, in 30 Notti con il mio Ex, è metafora delle crisi e dei cambiamenti che l'individuo può trovarsi ad affrontare durante la vita e, nel caso del personaggio della Ramazzotti, rappresenta una rinascita in cui il passato non perde mai di valore.

Mettersi nei panni dell’altro

Attraverso la vicenda di Bruno e Terry, 30 Notti con il mio Ex si inoltra nelle difficoltà e nei problemi della vita di coppia e, più in generale, del nostro atteggiamento verso l'altro, che sia un figlio, un datore di lavoro, un collega o il partner. "L’altro è sempre il nostro limite" - spiega Guido Chiesa - "perché noi vorremmo che l’altro fosse come desideriamo noi. L'unica maniera per avvicinarsi all’altro è mettersi nei suoi panni, come fanno Bruno e Terry, scambiandosi vite e regole per un po’. Questo escamotage li aiuta a vedere sé stessi con obiettività e a mettersi in discussione.

Proprio le scene dedicate al nuovo ménage di coppia sono fra le più divertenti del film, perché, quando il personaggio di Edoardo Leo lascia da parte le sue piccole manie, e si trasforma in un allegro e anarchico pasticcione, tira fuori tutta la vis comica dell'attore e ci ricorda la sua grande capacità di far ridere. Parlando del film, Leo ci ha tenuto a spiegare che 30 Notti con il mio Ex è anche la storia di un amore impossibile, uno di quelli in cui il sentimento non basta:

Tutti noi abbiamo amato o siamo stati amati da qualcuno con il quale è stato difficile convivere. Tutti noi abbiamo avuto un grande amore che non si è riuscito a concretizzare, una relazione in cui non si riusciva a stare insieme. Questa sensazione di frustrazione l'abbiamo provata tutti da piccoli o da grandi e ci siamo domandati: "Perché non riusciamo a passare una giornata insieme senza litigare?" Questa cosa il film la racconta benissimo e credo che molta gente ci si ritroverà.

Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai, 30 Notti con il mio Ex è sceneggiato da Guido Chiesa e Nicoletta Micheli e contiene la canzone originale "L'avresti detto mai", coscritta e interpretata da Malika Ayane. Il film è una produzione Piperfilm e Colorado Film in collaborazione con Netflix.

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