LA TRAMA DI AFFLICTION
Affliction, film diretto da Paul Schrader, segue la storia di Wade Whitehouse (Nick Nolte), uno sceriffo di una piccola cittadina del New Hampshire. L’uomo, divorziato, cerca in tutti i modi di costruire un rapporto con la figlia, che però sembra non volerne sapere. Wade non si arrende, soprattutto per via del suo passato difficile: suo padre, spesso ubriaco, picchiava con violenza lui, il fratellino Rolfe (Willem Dafoe) e la madre. Un giorno Evan Twombley (Sean McCann), un anziano sindacalista, resta ucciso durante una battuta di caccia con Jack Hewitt (Jim True-Frost), il più grande amico di Wade. Per sedare la notizia, viene tutto messo a tacere e la questione si chiude dichiarando che si è trattato di un incidente. Tuttavia Wade non crede a questa versione e decide di indagare. Nel frattempo viene a sapere che sua madre è morta e si prepara per andare al suo funerale. Qui ha modo di parlare con suo fratello Rolfe, dal quale scopre una interessante teoria sull’omicidio di Twombley. Il sindacalista sarebbe stato vittima di un complotto a opera di alcuni loschi personaggi, tra cui il suo datore di lavoro, Gordon LaRiviere (Holmes Osborne), e lo stesso Jack, il suo amico. Riuscirà a fare luce sull'omicidio?
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RECENSIONE
"Qui, in 'Affliction', siamo davanti a bene altro: a una riflessione sconfortata sulla natura dell'individuo. la dottrina calvinista della predestinazione, della fatale caduta dell'uomo che Dio non ha inteso porre fra gli eletti, è ribadita in una narrazione strutturata con l'intelligenza dello scrittore e non solo con l'abilità del metteur en scène. Seppure collocata all'interno di un quadro di riferimento di taglio psicoanalitico che lo spettatore ben conosce da tanti film americani, la questione resta di natura teologica. Non so se il regista Paul Schrader abbia seguito la traccia del romanzo di Russell Banks a cui si rifà o l'abbia modificata. Ho l'impressione che ci abbia aggiunto molto di suo. Più che per alcuni singolari film Paul Shrader era noto finora per sceneggiature realizzate da Sydney Pollack, Martin Scorsese, Peter Weir. Dopo 'Affliction' si potrà sostenere - e spazio permettendo si potrebbe qui dimostrare - che 'Yazuka', 'Taxi Driver', 'Complesso di colpa' di Brian De Palma, 'Toro scatenato', 'Mosquito Coast' contengono motivi che, prima che ai registi che li hanno firmati, appartengono allo sceneggiatore. Molta è l'intelligenza di Schrader nello spingere i personaggi su piste che via via saranno abbandonate (racconto di memoria, studio di un contrasto familiare, contrapposizione di caratteri, thriller su un delitto che va occultato, ecc.) pur conducendo, tutte, al discorso sulla predestinazione al quale si accennava". (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 7 aprile 1999)"Veicolo allegorico della tenebra che avvolge l'umana avventura esistenziale, gelida e cupa come l'abbacinante manto di neve che opprime il paesaggio, 'Affliction' è un film tutto costruito sul filo dell'ambiguità: nei rapporti interpersonali, con il proprio essere. Una storia di disfacimento che si fissa sul volto impietrito di Nick Nolte, dietro il quale traspare il crollo di valori e tradizioni, il tramonto di una coscienza che si spegne senza possibilità di salvezza". (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 25 aprile 1999)"Raccontato dalla voce fuori campo del fratello scappato a Boston per sopravvivere, 'Affliction' è un finto giallo indipendente di infinitesimale sensibilità, provocatorio come il cinema americano anni Settanta, dove il dolore, non elaborato, diventa distruzione e la famiglia è il microcosmo malato da cui usciranno cellule malsane destinate infine alla società civile. Schrader, autore di 'American gigolò' e 'Mishima', è appassionato di uomini alla deriva, fra cui Nolte, quasi un 'doppio' del padre padrone manesco e ubriacone, James Coburn, che tutti siamo felici abbia vinto l'Oscar. Ma tra interni e inferni di famiglia, vagando tra nevi eterne, l'autore, ispirato da un romanzo di Russell Banks, inquadra, come un ectoplasma, con rara misura di toni e tempi, la pìetas nei confronti di questa gente anonima che soffre a nome di tutti e che si riflette negli occhi bastonati del grande 'orso' Nick Nolte". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 aprile 1999)
CURIOSITÀ SU AFFLICTION
Il film è tratto dal romanzo Tormenta di Russell Banks.
Ha vinto il Premio Oscar assegnato a James Coburn come Miglior attore non protagonista (1999).
INTERPRETI E PERSONAGGI DI AFFLICTION
PREMI E RICONOSCIMENTI PER AFFLICTION
Oscar - 1999
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 1999
- Premio migliore attore non protagonista a James Coburn
- Candidatura migliore attore protagonista a Nick Nolte
Golden Globe - 1999
Ecco tutti i premi e nomination Golden Globe 1999
- Candidatura migliore attore in un film drammatico a Nick Nolte
SAG Awards - 1999
Ecco tutti i premi e nomination SAG Awards 1999
- Candidatura miglior attore a Nick Nolte
- Candidatura miglior attore non protagonista a James Coburn