L'origine del mondo, intervista a Giorgia Faraoni: "Il senso di colpa è una nostra invenzione, il perdono è ciò che conta"
Esce in sala distribuito da Europictures l'esordio alla regia nel lungometraggio di Rossella Inglese. L'origine del mondo è un'uscita al cinema il 5-6-7 maggio.

Con quattro cortometraggi scritti e diretti tra il 2016 e il 2021, circolati a livello internazionale, Rossella Inglese si è pavimentata la strada per arrivare all'esodio nel lungomentraggio. L'origine del mondo è stato presentato in anteprima alla scorsa edizione di Alice nella Città ed ora esce al cinema grazie a Europictures con la formula distributiva del film-evento, il 5, 6 e 7 maggio.
La storia del film ruota intorno a una ragazza italiana di 19 anni e a un uomo francese di 45, il cui incontro è frutto di una tragica circostanza, quando la giovane causa involontariamente un incidente nel quale muore la moglie di lui. Questa idea permette a Rossella Inglese di "raccontare una storia capace di mettere al centro la forza dell'incontro tra esseri umani e il bisogno di un contatto profondo con l’Altro", come spiega la stessa sceneggiatrice e regista, "e dall’altra quella di portare avanti una ricerca artistica sul
corpo femminile, linea di indagine che ha ispirato tutti i miei lavori precedenti".
L'origine del mondo: intervista a Giorgia Faraoni
I due personaggi principali Eva e Bruno sono interpretati da Giorgia Faraoni e Fabrizio Rongione. Quest'ultimo, come ben sappiamo, è un attore italo-belga noto per le sue collaborazioni con i fratelli Dardenne che lavora abitualmente anche in produzioni italiane. Faraoni, in poco tempo, ho trovato spazio lasciar fiorire la sua sensibilità artistica che ha incontrato quella degli autori con cui ha lavorato, tra cui Ivano De Matteo per Mia e Dario Germani per No Way Out.
Giorgia, quale è stato il primo impatto con il tuo personaggio quando hai letto la sceneggiatura?
Avevo già lavorato ad un cortometraggio con Rossella Inglese qualche anno prima. La protagonista, sempre di nome Eva, aveva dei tratti in comune con questa Eva del film. Ero già un pò preparata. Ovviamente in questo caso siamo andate a scavare più a fondo. Per me era importante empatizzare con la mia Eva e questa cosa non è arrivata subito. Inizialmente, appena ho letto la sceneggiatura, l’ho subito giudicata molto, letta così sulla carta non la capivo proprio! Allora il mio lavoro è stato più uno studio psicologico su di lei, entrare nel suo caos, nella sua rabbia e nella sua sofferenza e cercare un punto in comune con me, perchè per me è importante mettere sempre una parte di me nei personaggi che interpreto.
Cosa hai scoperto in prima persona di Eva durante la lavorazione?
Ho iniziato questo viaggio e ho capito il perché delle sue scelte, nel frattempo mi confrontavo anche con Rossella che mi dava le risposte a cui da sola non riuscivo ad accedere, avevo bisogno che tutto fosse chiaro e motivato nella mia testa. Ho capito così le sue azioni, alcune discutibili certo ma che le hanno permesso di reagire, perché se c’è una cosa che Eva mi ha insegnato è proprio reagire. Ha imparato a perdonare e perdonarsi, a non scappare più dai problemi ma affrontarli e diventare donna. E questa è l'altra lezione che ho imparato da lei. Il senso di colpa è una nostra invenzione e il perdono è veramente l’unica cosa che conta.
Il cinema racconta casi estremi per invitarci a riflettere, ma tutti i giorni in qualche modo le nostre vite si intersecano con quelle degli altri. La storia di L'origine del mondo ha sollevato riflessioni con le quali non ti eri ancora confrontata?
Il cinema racconta casi estremi per invitarci a riflettere, ma tutti i giorni in qualche modo le nostre vite si intersecano con quelle degli altri. La storia di L'origine del mondo ha sollevato riflessioni con le quali non ti eri ancora confrontata? Mi piace fare l’attrice proprio perché quando recito mi posso permettere dei lussi che nella vita di tutti i giorni, nella nostra società, non mi sono concessi. Purtroppo la vita ci vuole sempre forti, sempre produttivi, sempre al top! In pratica recitiamo tutti i giorni, mettiamo una maschera per sembrare indistruttibili! Quando lavoro su un personaggio, Eva in questo caso, amo proprio potermi permettere di essere fragile, arrabbiata e vulnerabile… E’ stato terapeutico e sarebbe bello poter essere veri ogni giorno. L’altra cosa su cui ho riflettuto tanto è stato appunto il potere del caos, è grazie al caos che si può generare vita nuova, un nuovo ordine! L’ho applicata un po ' come filosofia di vita, se qualcosa stagna o non funziona più, non ho più paura di distruggere tutto per ricreare in un modo nuovo, migliore.
Che esperienza è stata condividere la scena con un veterano come Fabrizio Rongione?
All’inizio ero terrorizzata, poi però appena l’ho conosciuto si è dimostrato subito molto umano, premuroso, gentile e devo dire che mi ha aiutata tanto. Specialmente nelle scene più intime mi ha messa molto a mio agio, non mi sono mai sentita giudicata o in imbarazzo. Poi è anche molto simpatico (ride), all’inizio non credevo perchè era sempre molto serio e sulle sue, ma appena l’ho conosciuto meglio ho scoperto un suo lato molto divertente e rock’n roll.
In soli cinque/sei anni hai avuto un intenso percorso professionale nella recitazione. Quali lezioni di vita hai appreso da questo mondo?
Sto lavorando tanto sul mio carattere, tendo sempre a voler ottenere di più senza fermarmi ad apprezzare quello che ho raggiunto, sto cercando di volermi più bene. Le soddisfazioni ci sono ma questo lavoro ti mette sempre davanti anche a tanti no, ora sto imparando a fortificarmi e imparare anche e soprattutto dagli insuccessi. È il lavoro che ho scelto di fare, ma non voglio mai dimenticare che l’ho sempre fatto solo per me stessa, per conoscermi, per dare sfogo alle mie emozioni e soprattutto per migliorarmi. Il resto arriva, il pubblico e i “successi” sono una conseguenza, non il punto di arrivo.
Qui sotto il trailer di L'origine del mondo.