Operazione Vendetta, Caitriona Balfe da Outlander allo spionaggio: la nostra intervista all'attrice
Abbiamo incontrato l'attrice e ex modella irlandese, che in questo thriller di spionaggio diretto dal James Hawes di Slow Horses interpreta un personaggio misterioso - a malapena si vede nel trailer - ma di grande importanza nel racconto. Ecco la nostra intervista a Caitriona Balfe, protagonista femminile di Operazione Vendetta.

Irlandese, classe 1979, un passato da supermodella: non a caso ha esordito come attrice con un piccolo cammeo nel Diavolo veste Prada. Ma una volta dato l’addio alle passerelle, Caitriona Balfe aveva ben chiaro che quel che voleva fare nel resto della sua vita era recitare. E così, da supermodella ora la ritroviamo nei panni di una misteriosa, paranoica e solitaria hacker che vive a Istanbul e che diventa l’unica persona su cui Charles Heller, il protagonista di Operazione Vendetta interpretato da Rami Malek, può contare per cercare di portare a termine la missione che si è autoimposto e, anche, rimanere in vita. Un personaggio talmente misterioso che a malapena si vede anche nel trailer ufficiale del film.
Operazione Vendetta: trama e trailer del film
Charlie Heller (Malek) è un brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA che lavora in un ufficio nel seminterrato del quartier generale di Langley e la cui vita viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l'uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili, usando la sua intelligenza come arma principale per sfuggire ai suoi inseguitori e vendicare la moglie.
Il personaggio interpretato da Balfe nel film diretto da James Hawes è noto solo con il nickname di Inquiline, inquilino. “Ho pensato che fosse un personaggio davvero interessante”, racconta l’attrice irlandese, che ha appena terminato la sua esperienza nella serie tv Outlander dopo otto stagioni e che abbiamo intervistato via Zoom. “Vive di una dicotomia strana e molto interessante, che ho cercato di approfondire: è qualcuno che ha vissuto nell'ombra per molto tempo, che vuole scomparire ed è molto bravo a farlo, ma che allo stesso tempo lotta per la giustizia e per denunciare la corruzione; e questo per me esprime un sincero bisogno di connessione”. Come ispirazione per la costruzione del personaggio, Balfe ha detto di essersi ispirata “a molti attivisti del mondo reale, come Nadia Tolokonnikova e altre che, come lei, hanno lottato per la verità opponendosi a regimi potentissimi. Loro lo hanno fatti pubblicamente, Inquiline lo fa nell’ombra, ma è quello lo spirito che ho cercato di infonderle”.
D’altronde, il bisogno di giustizia sembra essere un tema ricorrente nei ruoli interpretati dall’attrice: “Lo cerco in molti personaggi. Sembra essere un tema ricorrente in qualche modo, anche se affrontato in maniere differenti. Inquiline è una persona che vive felicemente nell'ombra ed è molto contenta di scomparire, mentre altri personaggi che ho interpretato sono un po' più sfrontati, un po' più desiderosi di farsi conoscere”. Anche dal punto di vista fisico Inquiline ha questa tendenza a essere elusiva, qualcosa che - complice la sua esperienza come modella, e quindi la consapevolezza nell'uso del proprio corpo - Balfe ha tenuto ben presente: “È il suo modo di proiettare la sua energia, qualcosa che sentivo di dover replicare fisicamente: sembra diventare invisibile anche quando si muove in uno spazio”.
Il fatto che del personaggio interpretato da Caitriona Balfe in Operazione Vendetta non sappiamo praticamente nulla ha permesso all’attrice di costruirsi da sé una backstory interessante: “È qualcosa che faccio sempre, credo sia importante farlo”. Balfe ha raccontato di aver girato con Rami Malek una scena un po’ improvvisata in cui hanno deciso di usare un nome per il suo personaggio: “Nel montaggio finale del film non c’è, ma è stata importante per noi, perché in quel momento Inquiline, rivelando qualcosa di sé, ha fatto un grande esercizio di fiducia, e questo suo gesto si è riflettuto in tutte le scene che abbiamo girato successivamente, gli ha dato più profondità e più significato. Credo che Charlie e Inquiline abbiano molte affinità”, ha proseguito l’attrice, “entrambi vivono in questa sorta di mondo nascosto fatto di dati ed entrambi hanno perso molto. E questo è un elemento che li ha davvero uniti. Quindi, quando si incontrano, c'è una connessione immediata”. La stessa connessione che c’è stata tra Balfe e Rami Malek: “Ci conosciamo da circa dieci anni, anche se non molto bene, e anche se questa è stata la prima volta che abbiamo lavorato assieme, questa nostra conoscenza di ha permesso di fare delle belle conversazioni sulle nostre esperienze comuni nella vita reale, e su alcuni dei temi che i nostri personaggi stavano affrontando. Quindi c'è stata una sorta di connessione immediata e una capacità immediata di calarsi in quei ruoli per capire dove si trovavano i nostri personaggi in quel preciso momento delle loro vite”.
Operazione Vendetta è la prima incursione di Caitriona Balfe attrice nel mondo dello spionaggio, un mondo che però la affascina come spettatrice e lettrice da molto tempo. “Mio padre era grande appassionato, leggeva i romanzi, guardava i film: se da bambina mi mettevo a guardare la tv con lui, sullo schermo c’era quasi sempre un film di spionaggio”, ha raccontato. “Anche a me piacciono molto; sono molto appassionata a tutto quello che riguarda il funzionamento della CIA e di altre agenzie: per esempio amo molto quel bellissimo libro che si chiama “Legacy of Ashes”. Mi affascina il modo in cui le agenzie di intelligence cercano di influenzare la politica in tutto il mondo, e il fatto che molte volte vediamo praticamente negli eventi globali l’effetto del loro agire”.
Di questo film Balfe ha detto di aver apprezzato il modo in cui viene raccontato come l’uso dei dati e delle tecnologie sia diventato “il nuovo terreno di scontro, il nuovo paesaggio dei conflitti”. “Credo di far parte di una generazione che è scivolata come sonnambula in una dipendenza dalla tecnologia e ora stiamo iniziando a svegliarci e a capire che non è la cosa più salutare”, ha detto. “Ogni tecnologia porta con sé benefici e insidie, e credo che affrontare in progresso richieda di fare ogni tanto delle pause di riflessione. Tutti noi che raccontiamo storie dovremmo essere in grado di riflettere su ciò che sta accadendo, digerirlo e riportarlo a noi stessi in modo da poter imparare e assicurarci di essere sulla strada giusta. E a volte sembra che le cose si stiano muovendo troppo velocemente per permetterci di farlo”.
Ma Caitriona Balfe è abile, nell’uso di queste tecnologie? “Oh, Dio, quanto lo vorrei, ma proprio no. Mio marito cerca costantemente di insegnarmi a usare le VPN e cose del genere, ma io non ci capisco niente”.