Interviste Cinema

Operazione Vendetta: parla il regista James Hawes: "È il film che mi piacerebbe vedere"

2

Regista della prima stagione di Slow Horses, l'inglese passa dal piccolo al grande schermo ma racconta ancora una volta una storia di spionaggio, con protagonista il Rami Malek di Mr. Robot. Ecco cosa ci ha raccontato James Hawes sul suo Operazione vendetta.

Operazione Vendetta: parla il regista James Hawes: "È il film che mi piacerebbe vedere"

Ha diretto Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter nel dramma One Life; firmato numerosi episodi di Black Mirror (uno dei soli tre registi ad averne diretto più di uno); ha ottenuto nomination ai BAFTA. Ma l'inglese James Hawes è noto soprattutto per essere stato il regista unico della prima stagione di Slow Horses, la serie di spionaggio con Gary Oldman che si trova in streaming su AppleTV+, giunta alla sua quarta stagione. Messi da parte gli agenti del "Pantano", Hawes torna a occuparsi di spionaggio anche in questo nuovo Operazione vendetta, storia di un timido, introverso ma geniale analista della CIA di nome Charlie Heller che, ribellandosi ai suoi superiori, si improvvisa agente sul campo per rintracciare e eliminare i terroristi che gli hanno ucciso la moglie. Nel ruolo del protagonista c’è Rami Malek, mentre a completare il cast troviamo nomi di rilievo come quelli di Rachel Brosnahan, Caitríona Balfe, Jon Bernthal, Michael Stuhlbarg e il grande Laurence Fishburne.

Operazione Vendetta: trama e trailer del film

Charlie Heller (Malek) è un brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA che lavora in un ufficio nel seminterrato del quartier generale di Langley e la cui vita viene sconvolta quando sua moglie viene uccisa in un attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l'uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili, usando la sua intelligenza come arma principale per sfuggire ai suoi inseguitori e vendicare la moglie.

Come Slow Horses, che nasce dalla serie di romanzi scritta da Mick Herron, anche Operazione vendetta ha radici letterarie: il punto di partenza è un romanzo scritto nel 1981 da Robert Littell, il padre di Jonathan, già adattato in quello stesso anno per il grande schermo in un film che vedeva protagonisti John Savage e Christopher Plummer. Ma secondo Hawes Operazione vendetta non è affatto un remake: “Non l’ho mai pensato così”, ci ha raccontato, “mi sono basato solo sulla sceneggiatura [scritta da Ken Nolan e Gary Spinelli, n.d.r.] e solo dopo averla studiata per bene ho letto il romanzo per integrare qualcosa. Il film del 1981 l’ho poi visto, ma non rappresenta il nostro materiale di partenza”.
Ovviamente, dai primissimi anni Ottanta a oggi il mondo è molto cambiato, e questo si riflette in Operazione vendetta: “Volevamo che questo film fosse contemporaneo: per esempio nel libro di parla di Praga, che allora era una città di spie e oggi è piena di addii al nubilato: Istanbul è invece un luogo più attuale e interessante”, spiega Hawes. Ma è anche vero che il suo è un film che, se vuole rispecchiare nei contenuti il mondo di oggi, dal punto di vista del cinema e dello stile del racconto cerca di tenere ben presente l’eredità del passato: “Abbiamo tenuto ben presenti film come I tre giorni del condor e Tutti gli uomini del presidente, ma anche Nemico pubblico di Tony Scott: sono tutti film che raccontano di un personaggio ordinario che vede improvvisamente la sua vita finire sottosopra. Volevo sfruttare questa sorta di eredità cinematografica e registica, ricreare quelle atmosfere e quelle sensazioni di paranoia, rendendo tutto contemporaneo con la tecnologia che è nelle mani dei protagonisti, nella scelta dei luoghi in cui si svolge l’azione, perfino nel modo in cui abbiamo girato: come nella scena dell’uccisione della moglie del protagonista, tutta ricreata con iPhone, dashcam e telecamere a circuito chiuso”.

Già, la tecnologia. Raccontando la storia di un analista specializzato nella sorveglianza informatica e digitale, che si ritrova anche a fare squadra con una sorta di attivista digitale, Operazione vendetta è un film che si basa sull’uso di computer, telefoni cellulari, software avanzatissimi, e che getta anche luci inquietanti sulla questione del controllo e dell’assenza di privacy. E anche in quel caso Hawes voleva che tutto fosse verosimile e contemporaneo: “Avevamo un’idea di base di ciò che è possibile fare al giorno d’oggi”, racconta. Sulla base di questa conosceza lui e il suo team hanno “dato sfogo alla nostra immaginazione lì dove lo ritevamo necessario, ma poi ci siamo basati sulla consulenza di esperti di sorveglianza e di fonti della stessa CIA, così che ci fosse una logica e un radicamento concreto dietro a quello che avevamo scritto”. Così facendo, Operazione vendetta ha una “spaventosa autenticità”, per dirla con Hawes, che ha anche spiegato come fosse importante per lui che tutti i personaggi del film, compresi quelli che possiamo considerare “i cattivi della CIA”, credessero, in maniera magari distorta, di stare facendo la cosa giusta: “Si considerano patrioti”, dice il regista. “Non volevo villain caricaturali, volevo una complessità politica e morale che spero il pubblico possa notare”.

Ma oltre a sperare di aver realizzato contenuti di un certo rilievo, Hawes spera che Operazione vendetta possa essere un film capace di spingere la gente a andare al cinema: “È stato il motivo per cui ho accettato di dirigerlo, perché è il tipo di film che a me piacerebbe andare a vedere. Mi piace che sia un film basato su un personaggio e sul suo percorso, non solo fatto di inseguimenti e sparatorie, che pure ci sono ma che coinvolgono personaggi cui teniamo, che ci interessano”. Il fatto che qui i personaggi vengano prima dell’azione è per Hawes un punto di contatto con Slow Horses, come pure un certo umorismo, “che non è quello nero che Jackson Lamb porta sullo schermo in maniera superba, ma una versione particolare, e spero che la somiglianza principale sia che è altrettanto divertente”.
Se già nella serie con Oldman, per sua stessa ammissione, Hawes aveva l’ambizione di mettere sullo schermo delle tv e dei computer scene di portata cinematografica, qui ha cercato di sfruttare al meglio la scala più ampia che il cinema mette a sua disposizione. “Ma molto di quello che faccio come regista è lo stesso sia per il piccolo che per il grande schermo”, ha detto. “Cerco di raccontare una storia, di costruire un mondo, di dare un tono e un sapore. La differenza sta nel ritmo e nella consapevolezza dello spettacolo che il cinema merita e richiede”.
Ma se Slow Horses è una serie, e al cinema James Bond è fermo da tempo e rimarrà tale ancora a lungo, ci sono possibiltà di vedere in futuro un altro film con protagonista Charles Heller? “Penso sia possibile. Con Rami abbiamo creato un nuovo tipo di spia: dove andrà in futuro dipenderà dal gradimento del film e dal prossimo cervello che si occuperà del progetto”.

Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
HODTV
  • Critico e giornalista cinematografico
  • Programmatore di festival
Suggerisci una correzione per l'articolo