Tom Cruise e Mission: Impossible - The Final Reckoning: "Questa saga significa tanto per me, è stata una gioia"
Presentando alla stampa a Cannes l'ultimo (pare in tutti i sensi) Mission: Impossible - The Final Reckoning, in sala dal 22 maggio, Tom Cruise ha spiegato perché questa saga in particolare gli sia molto cara. E davvero non vuole nemmeno discutere di ulteriori seguiti. Volta pagina?

Appena presentata al Festival di Cannes 2025, l'ultima fatica di Ethan Hunt alias Tom Cruise, Mission: Impossible - The Final Reckoning (al cinema dal 22 maggio) potrebbe essere l'ultima sul serio: "mai dire mai", e forse per questo, per pura scaramanzia, Cruise non ha voluto confermarlo nero su bianco ai giornalisti presenti. Si capisce però, dal tono con cui riflette sull'esperienza ormai trentennale dei Mission: Impossible, che un capitolo della sua vita e della sua carriera personale sta volgendo al termine. Non è solo questione di acrobazie senza controfigura, perché la serie conta tanto per l'attore per un altro importante motivo, magari meno glamour... Leggi anche Mission: Impossible - The Final Reckoning, la recensione del film: Tom Cruise, il cinema, il mondo
Tom Cruise dice addìo ai Mission: Impossible, suo esordio da produttore
Mission: Impossible - The Final Reckoning sarà a quanto pare davvero l'ultimo atto della saga, partita con il Mission: Impossible del 1996 di Brian De Palma, adattamento cinematografico di un celebre telefilm (1966-1973) di Bruce Geller, dal quale si prese in prestito l'immortale tema musicale di Lalo Schifrin. Questo che arriva adesso in sala è l'ottavo capitolo della militanza di Tom Cruise nei panni dell'indomabile agente Ethan Hunt, amante del rischio come lui, in un'indentificazione ormai totale tra star e personaggio. A Cannes, Tom ha ricordato un altro motivo, non solo fisico e autoriale, per cui questa serie gli è molto cara: nel 1996 fu il suo esordio da producer, un ruolo che ha sempre preso molto sul serio. "Significa tantissimo per me. Anche vedendomi qui oggi, il fatto solo di poter fare tutto questo adesso, era un sogno allora, non avevo pianificato nulla. Ci ho messo tutto me stesso e ne sono stato enormemente felice. Posso dire onestamente che non ci sia stato un giorno in cui non ci abbia provato. Ti presenti e dai il meglio che puoi." Si avverte una certa malinconia? Ma davvero The Final Reckoning è l'ultimo atto? Cruise non lo vuole ammettere: "Godiamoci questo film. È l'apice di un lavoro di trent'anni e secondo me - preferirei che le persone lo vedessero e se lo godessero, tutto qui. Ci siamo divertiti tanto a farlo, vogliamo solo che vi divertiate anche voi. Questo momento rappresenta l'apice."
Cruise fondò la Cruise/Wagner Productions nel 1993 con la socia Paula Wagner, con la quale rilanciò nel 2006 la United Artists, poi riacquistata dalla MGM nel 2011. Tom non ha comunque mai smesso dagli anni Novanta di gestire i propri film da coproducer, rispettato e riverito da Paramount e Warner Bros, impegnandosi seriamente anche su questo fronte. Al momento la sua azienda si chiama semplicemente TC Productions, perché l'ultimo lavoro con Paula Wagner si è svolto sul set dei Jack Reacher.